Recho

fornello a carbonella

Port-au-Prince, 2015

Stampa digitale 80×80 cm, su alluminio con controtelaio.

Firmato sul retro. Tiratura: 1/9

€ 450


Fra gli ambulanti, per le strade di Port-au-Prince, ci sono anche i o più spesso le machann manje vere e proprie ristoratrici, organizzatissime, che la mattina si organizzano per offrire la colazione ai passanti. Caffè un po’ bruciato e zuccheratissimo, uova sode, manba (burro di arachidi) da spalmare sul pane, calzoni fritti ripieni di cavolo, pomodori e hot dog, spaghetti ben cotti al ketchup o al sugo di aringa affumicata. Cucinano sul posto, in enormi pentoloni che mettono a cuocere sui recho a carbonella, il riso con fagioli, il pollo in umido o fritto, le verdure e altre leccornie; sempre tutto condito da tanto olio. Il caffè viene servito spesso in bicchierini di alluminio che poi risciacquano in un pentolone con la stessa acqua per tutta la mattinata. Il riso invece viene consegnato in vaschette di polistirolo “uso alimentare” che hanno degli scomparti per le varie pietanze e la salsa. Questi contenitori vengono poi gettati per strada e dalla strada nei canali per poi finire in mare. Qualche anno fa ne era stato vietato l’uso e la vendita ma continuavano a circolare fra gli impiegati, all’interno degli stessi ministeri.

I recho, invece, sono alimentati a carbonella derivata dalla combustione lenta di legna che viene da alberi a volte secolari. Il disboscamento, in Haiti, è cominciato all’epoca della colonizzazione quando venivano decimate le essenze più pregiate per l’esportazione sui mercati europei. Negli ultimi decenni ha raggiunto livelli di estremo pericolo per il bio equilibrio del paese aumentando i pericoli di calamità naturali.